martedì 31 marzo 2009

La sincerità non risiede a viale Trastevere

Il tasso di disoccupazione aumenta, il ricorso alla cassa integrazione pure. Il Governo, per il tramite del presidente del consiglio, nega l'esistenza di una crisi globale che riguarda anche il nostro paese.
La dmanda di beni e servizi è in sensibile calo, atteso che decresce sempre più il potere di acquisito delle famiglie. Licenziamenti e cassa integrazione nel settore privato sono all'ordine del giorno. I tagli operati nel settore pubblico, con rinnovi contrattuali vergognosi per l'esigua entitità dei migliorameneti retributivi, sono una realtà.
La politica economica del governo in carica non produce altro che precariato e disoccupazione. La conseguenza è l'accentuazione della crisi dovuta ad una ridotta fluidità di capitali. Il presidente del consiglio ha, quindi, fondato motivo di invogliare i cittadini a spendere, perché sa bene che se la moneta non circola il sistema economico va in sofferenza. C'è però da chiedersi: "Come si fa a spendere se i soldi non ci sono?"
Per rastrellare quattrini il Governo ha operato drastici tagli nel settore delal conoscenza. La scure del ministro dell'economia si è abbattuta prevalentemente su scuola, università e ricerca. Il ministro competente, per attenenrsi alle disposizioni adottate dall'esecutivo, ha a sua volta emanato provvedimenti avulsi da ogni logica di adeguamento del sistema d'istruzione e formazione ai bisogni di una società complessa per la coesistenza di culture plurime, da valorizzare in una prospettiva di sviluppo dela cooperazione tra i polopi e di solidarietà.
Il paradosso è nell'affermazione che si può avere una scuola di qualità sottraendo risorse professionali e materiali. Evidente mente a viale Trastevre manca "l'elemento imprescindibile: la sincerità".

sabato 14 marzo 2009

AREA DIDATTICA

Arte del Vasaio


venerdì 13 marzo 2009

Sciopero della FLC CGIL


Il 18 marzo scioperano le lavotratricie i lavoratori delal conoscenza


SCUOLA, UNIVERSITA, RICERCA


Insieme in piazza per contestare i tagli operati dal Governo Berlusconi


Autonomia e scelte delle famiglie. Sono questi i principi enunciati a più ripresa nei provvedimenti legislativi emanati da Governo ed approvati dal Prlamento, ma nei fatti puntualmenti negati dall'esecutivo.

Con la riduzione del tempo scuola, il ritorno al maestro unico, la soppressione di ogni forma di sperimentazione, l'accorpamento dei percorsi formativi nella scuola secondaria superiore si priva la scuola di risorse professionali e finanziarie necessarie a soddisfare le esigenze di una utenza complessa.

L'offerta formativa si riduce alla sola offerta curricolare definita nei nuovi regolamenti, sottraendo alle scuole ogni possibilità di diversificare i percorsi in funzione delle aspettative degli studenti e delelloro famiglie, alle quali viene di fatto negata ogni possibilità di scelta se e è voro come è vero che si tagliano gli organici. La scuola ritorna ad essere classista e discriminante, con l'istituzione delle classi d'inserimento, più povera di contenuti culturali e di risorse strategiche per promuovere le eccellenze e rimuovere le condizioni di svantaggio.

I tagli operati nel settore della conosenza hanno il solo ed unico obiettivo di destrutturare il sistema pubblico d'istruzione. E' invero un assurdo ammettere che sottraendo risorse migliora la qualità del prodotto formativo.

Le scelte politiche operate dal Governo in carica minano il diritto, costituzionalmente garantito a tutti i cittadini, di raggiungere i più alti gradi d'istruzione e formazione, atteso che esse propendono più per una scuola classiste, selettiva, nella quale non hanno più dimora il pluralismo culturale la solidarietà, il confronto di esperienze.